martedì 8 settembre 2009

Molto rumore per nulla (o La fiera della vanità)


Nelle scorse sere, girando per l'Expo, mi chiedevo quale fosse il fine di questa manifestazione giunta alla sua quarta edizione. Un insieme di stand(s) che promuovono aziende del - nostro - territorio e non. Una fiera dell'inutilità per la nostra economia locale o meglio lucrosa solo per l'economia individuale di qualcuno. A cosa serve una manifestazione del genere, se tra le altre cose non viene nemmeno dato il giusto valore all'artigianato locale, ai prodotti tipici del nostro territorio, non si sa. E se non si coglie l'occassione della festa o della fiera della vanità per parlare, fare dibattito, mi chiedo perchè continuare a patrocinarla a livello pubblico (i privati possono fare quel che vogliono). In un Palazzetto dello Sport, malconcio e privo di aria condizionata, dove basta fermarsi cinque minuti che grondi di sudore, non riesco, nel mio limitatissimo spazio contenente la mia materia grigia quel po' che mamma - natura - mi ha dato, a coglierne l'utilità, non economica s'intende, sociale. Consumare, che sia lo spettacolo o i - meravigliosi - panzerotti di Bacco, rimane l'unica forma ad oggi per socializzare, incontrarsi. Lancio, agli organizzatori una proposta che già ai miei occhi risulta, alquanto, bislacca, sarà che va di moda parlare di bio, perchè non un Bio-Expo-Bio. Il bio ante per pesare meno sull'ambiente, magari con un'autoproduzione dell'energia elettrica cosumata, il bio post per promuovere un consumismo diverso, più incline alla salvaguardia dell'ambiente. Magari da stimolo alle giovani esperienze. Si potrebbe vincolare l'adesione al Bio-Expo-Bio, solo ad imprenditori con un'età max di 35-40 anni, con idee nuove, che possono realmente diversificare l'offerta e non propinare la solita solfa. E poi riservare un'angolo al nostro paese, promuovendone il turismo, magari, anche, coinvolgendo le associazioni locali. Così per chiudere in bellezza, dopo cotanta banalità (per inciso la mia), che questa manifestazione abbia tra i suoi promotori e fautori: un Assessore e un Consigliere comunale - trattasi, forse, di conflitto d'interessi - è solo uno dei soliti modus operandi tutto in salsa nojana, oh pardon, italiana(?).

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Noicàttaro Migliore